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31.01.2019

Elisabetta Oculisti

In chiesa con dieci musulmani

La seconda storia che vi proponiamo per la rubrica “La storia siamo noi” è quella donataci da Elisabetta Oculisti, un’insegnate di informatica che da sei anni dedica il suo tempo libero a insegnare l’italiano alle persone richiedenti asilo ospitate al centro d’accoglienza Gorio e Conte Forni di Bolzano.

"Qualche anno fa ho insegnato italiano a un gruppo di persone pakistane, ospiti al centro d’accoglienza per richiedenti asilo Gorio. Per un periodo l’aula dedicata ai corsi di lingua era inagibile, dunque andavamo a fare lezione in un aula di una parrocchia vicina.

Un giorno i miei alunni mi hanno chiesto di poter entrare in Chiesa. Mi sono meravigliata, ma anche emozionata. Loro hanno osservato tutto con molta curiosità e molto rispetto. Hanno osservato che noi ci bagnamo una mano, mentre loro si lavano entrambe le mani, e che Maria ha un nome simile alla madre di Maometto. Queste somiglianze li riempivano di gioia. È stato molto difficile spiegare, con la loro poca conoscenza dell’italiano, perché c’era al muro il Cristo sanguinante e crocefisso.

Non ho potuto però esaudire il loro desiderio di vedere e suonare le campane."

Questo racconto fa parte della rubrica “La storia siamo noi”. Abbiamo chiesto ai nostri volontari e alle nostre volontarie di ripensare al momento in cui hanno deciso di dedicarsi al volontariato e di raccontarci cosa hanno provato, e cosa provano, a portare avanti il loro impegno. Ci hanno donato innumerevoli storie, esperienze e aneddoti. Loro, protagonisti quotidiani di esperienze cariche di emozioni, con i loro sorrisi contagiosi, riescono a coinvolgere chi li riceve.

Per questo motivo abbiamo ideato la rubrica “La storia siamo noi”, titolo che si ispira al racconto di una nostra volontaria. Ogni singola storia ci arricchisce, ci ispira e ci ricorda i valori fondamentali della nostra associazione. Ogni settimana vi racconteremo la storia di uno dei nostri volontari, il suo impegno, l’esperienza vissuta sul territorio e le emozioni provate sul campo.

Le storie sono state raccolte durante il “Progetto Fuoco”, un percorso sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.