< Torna a NOTIZIE E PENSIERI
14.11.2018

Emeline

Servizio di Volontariato Europeo

Vi presentiamo i ragazzi e le ragazze arrivati ad ottobre 2018 a Bolzano per svolgere il Servizio di Volontariato Europeo, una preziosa opportunità di volontariato che l’Unione Europea offre ai giovani fra i 17 e i 30 anni.

 

Ciao Emeline, raccontaci di te.


Ho 21 anni e vengo da Parigi. Sono una persona molto timida e riservata.

 

Come mai hai scelto di fare il Servizio di Volontariato Europeo?


Ho voluto partecipare a questo progetto perché ho un forte desiderio di aiutare le persone che ne hanno bisogno. Per me lo SVE rappresenta una grande opportunità per lavorare su me stessa e sulla mia autostima. Quando sono arrivata a Bolzano ho dovuto parlare con delle persone che non conoscevo, questa esperienza mi sta stimolando a prendere coraggio e a sentirmi più libera.

 

Perché hai scelto di venire all’Associazione Volontarius?


Ho scoperto l’Associazione online e, dopo aver curiosato sulla sua pagina Facebook, ho inviato la mia candidatura per partecipare al progetto di Volontariato. Ho scoperto Volontarius sul sito del servizio sociale europeo e poi, dopo aver curiosato su il profilo dell’Associazione su Facebook, ho mandato la mia candidatura. Sono stata contattata da Michele Lonardi, il ragazzo che insieme a Daniel Brusco si occupa dei volontari, e abbiamo fatto una chiamata Skype per conoscerci. Non parlavo molto bene l’italiano, facevo tanti errori e mi sentivo un po’ in imbarazzo. Ma Michele è stato molto amichevole e mi ha fatto sentire a mio agio. Le sensazioni nei confronti di Volontarius e delle persone che ci lavorano sono state molto positive fin da subito.

 

Cosa ti sta piacendo di più di quest’esperienza?


Io lavoro al centro di prima accoglienza Einaudi. Per esempio ho conosciuto un rifugiato proveniente dall’Iraq. Parliamo in inglese e ci capiamo perfettamente. Anche se ci conosciamo da solo un mese, mi dice sempre che si sente fortunato a parlare con me e mi ringrazia per la mia gentilezza. Mi ha raccontato che nella sua vita ha perso tutto. Aveva una bellissima casa, una macchina, una famiglia, una bella vita. Ha perso tutto per colpa della guerra. Parlare di questo con me lo ha fatto sentire più libero.

Quando qualcuno che non conosco perfettamente mi ringrazia in tal modo è come ricevere un colpo al cuore. Poter parlare con persone che vengono dall’Afganistan, Iraq, Georgia o da tutti quei Paesi che hanno vissuto la guerra e/o la miseria è una grande esperienza per me.

 

Quali obiettivi ti poni per questo anno che trascorrerai qui?


Spero che questa esperienza mi trasformi, voglio essere una persona nuova. Voglio superare la mia timidezza e poter parlare davanti alla gente senza timori. Stare qui per un anno è un grande passo per me e per la mia vita. Il mio sogno è riuscire a parlare perfettamente la lingua italiana.
Spero che tra un anno sarò una persona totalmente nuova!