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29.12.2020

Sai che ti dico?

Un gioco fotografico per sentirci più vicini

Sai che ti dico? è un gioco fotografico, ideato dalla Cooperativa Piano B - Social Design, che si sviluppa grazie alla collaborazione tra un gruppo di giovani fotografi, la Residenza per Anziani Don Bosco dell’Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano e il Centro giovani Pierino Valer.

Il gioco si basa sulle potenzialità della fotografia come mezzo di relazione creativa tra le persone. Attraverso le immagini e il dialogo intergenerazionale e interculturale, Sai che ti dico? è volto a portare, o ri-portare nel caso di chi soffre di Alzheimer o di demenza senile, a galla le risorse e i talenti di ognuno. Ha come obiettivo, inoltre, quello di essere un’occasione d’incontro tra persone che non si conoscono e che, per motivi non solo generazionali ma anche di luoghi, molto probabilmente non si sarebbero mai conosciute. Il gioco si basa sulla consapevolezza che ogni persona, con le proprie esperienze, emozioni e memorie, sia una risorsa per la crescita personale e della collettività.

Come tutte le RSA, anche quella di Don Bosco ha subito un duro impatto a causa della pandemia, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche da quello legato alla sfera emotiva e psicologica. Visto i numerosi impatti positivi di Sai che ti dico? osservati in passato, la scorsa primavera la Cooperativa Piano B – Social Design ha coinvolto i ragazzi di ZeitRoom - giovane museo virtuale per riadattare insieme il gioco alla situazione odierna. Mossi dall’istinto e dal senso di unione e condivisione, il team di giovani ha dato immediatamente il loro contributo. Con l’intento di alleggerire, almeno per qualche momento, il peso della solitudine è stata data vita così ad una versione virtuale del gioco, usufruibile attraverso l’ausilio di alcuni tablet.

Insieme a Rocco Sartori, animatore della Residenza per Anziani Don Bosco, Sai che ti dico? è tornato a, come dice lui, far amare la Vita agli ospiti della residenza.

“Una fotografia racconta sempre qualcosa e soprattutto permette alle persone di raccontare di raccontarsi. In diversi momenti ho mostrato ai residenti le foto di Sai che ti dico?. Da questi scatti nascono racconti: per una residente del Nucleo Alzheimer la foto di una bimba in braccio alla nonna diventa subito una foto di famiglia, diventa lei da piccola in braccio alla mamma oppure è lei che tiene in braccio sua figlia; una fotografia di un uomo che raccoglie limoni in un’apparente immobilità trasmette sensazioni di lavoro, di stima e di fatica, sensazioni che appagano Renzo, al quale sembra di esserci stato in quel paesaggio."

Così ci racconta Rocco, il cui compito di guida e facilitatore del gioco è stato di fondamentale importanza.

“Guardare queste fotografie e parlarne con qualcuno ti permette di creare e vivere una relazione. Anche se la foto che vedi non ti riguarda, puoi parlare del tuo mondo. Come per esempio nel caso di una residente che vede la foto di una giovane donna che lavora in un pastificio e mi dice che quella è lei che lavora la pasta. Ed io (questo è il compito, il mio dovere e il mio privilegio) non posso che concordare con lei, perché in quell’istante attraverso quel fermo immagine, lei ama la Vita e questo dà senso al suo essere unica, originale e indispensabile per tutto l’Universo, come del resto ognuno di noi!”

aggiunge Rocco.


In queste giornate che ci fanno sentire sempre un po’ soli, questo invito al gioco vuole essere un messaggio di vicinanza e connessione, uno stimolo a sorridere, a confrontarsi e a emozionarsi. Non vediamo l’ora di poter tornare presto a condividere ricordi e risate insieme ai nostri nonni e alle persone più anziane, portatori di grande saggezza e memoria.

Vuoi dare un contributo anche tu? Scrivici a comunicazione@volontarius.it

 

La prima edizione del gioco Sai che ti dico? è stata promossa dalla Provincia Autonoma di Bolzano - Ufficio Servizio Giovani

La foto è stata scattata prima del DCPM del 04/03/2020