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13.12.2021

È in arrivo il progetto "Un'impronta del mondo in Alto Adige"

INTERVISTA A MONICA RODRIGUEZ NATTERI

Manca poco alla presentazione di “Un’impronta del mondo in Alto Adige”, un progetto multimediale che vuole mettere in luce il prezioso contributo che le persone provenienti da ogni luogo del mondo portano in Alto Adige attraverso il loro mestiere.


Il progetto dell’Associazione Volontarius con la direzione artistica di PianoB – Social Design, prende le mosse da un’idea di Monica Rodriguez Natteri. In vista della pubblicazione del progetto, l’abbiamo incontrata e ci siamo fatti raccontare da dove arriva questa idea. 

 

Ciao Monica, quando nasce l’idea di realizzare questo progetto?


Io sono originaria del Perù, di Lima. Sono arrivata in Alto Adige nel 2012 e fin da subito ho iniziato a dedicarmi al mondo del sociale e dell’integrazione. Ho fatto un servizio civile e ho cercato sempre di mettermi a disposizione delle persone che provengono da altri luoghi del mondo come me e che si trovano in un momento di difficoltà. 
Durante queste attività di volontariato, ho incontrato molte persone che si stavano impegnando enormemente per inserirsi nella comunità altoatesina. È in questo periodo che ho iniziato a nutrire l’idea di realizzare un progetto per raccontare le storie di queste persone e rendere visibile il loro prezioso contributo che portano nel mondo del lavoro locale.
Nel 2016 ho vissuto un episodio che mi ha convinta a portare avanti questa idea: camminando per strada sono stata insultata da un uomo. Mi ha gridato: “Straniera, torna a casa tua!”. Gli ho chiesto il motivo di questo insulto. Lui mi ha preso il collo e mi ha fatto tanto male. Questo per me è stato come una sberla in faccia che mi diceva: “Svegliati! Devi dare vita a questo progetto!”. 

 

E così hai iniziato a concretizzare la tua missione…


Invece che piangermi addosso, sono passata all’azione! Ho chiesto il supporto a tante associazioni, ho bussato a tante porte. Finché ho incontrato Sandro Repetto, che mi ha presentata alla direzione del Gruppo Volontarius. Da questo incontro abbiamo iniziato a collaborare e a sviluppare insieme il progetto! 
Devo ringraziare il gruppo di artisti che sta collaborando a questo progetto e che sta raccogliendo le testimonianze attraverso diversi linguaggi creativi. Mi hanno dato tanta forza. 

 

“Un’impronta del mondo in Alto Adige” ha la volontà di raccontare l’apporto all’economia locale delle persone che provengono dall’estero. Da dove nasce questa esigenza?


Durante i primi anni passati qui in Alto Adige, ho iniziato a notare che i lavoratori con background migratorio erano poco rappresentati e valorizzati. Si sentiva parlare troppo spesso in maniera negativa delle persone migranti. Ho vissuto sulla mia pelle cosa significa non riuscire a comunicare, sentirsi estraneo e non sentirsi accettato.  
Volevo fare qualcosa per far conoscere queste persone provenienti da tantissime parti del mondo. Credo che sia importante raccontare le loro storie, le loro difficoltà, i loro successi e il loro grande impegno nei confronti della nostra comunità, ma soprattutto nei confronti dell’economia dell’Alto Adige. 

 

Perché è importante raccontare l’“impronta” dei lavoratori che provengono da ogni parte del mondo? 


Alcune persone sono arrivate qui in Alto Adige con niente, letteralmente non avevano nulla. Altri hanno fatto più lavori contemporaneamente per pagarsi gli studi e raggiungere il lavoro dei propri sogni. Queste persone hanno fatto dei grandi sacrifici e portato avanti con grande impegno e forza i loro obiettivi di vita. Oggi sono una parte fondamentale del mondo del lavoro altoatesino. Alcuni sono medici o infermieri e si prendono cura della nostra comunità. Quanti cuochi e camerieri nelle realtà turistiche vengono dall’estero? Spesso queste storie rimangono nascoste, troppo spesso queste persone rimangono dietro le quinte. 
“Un’impronta del mondo in Alto Adige” vuole raccontare e valorizzare le storie dei lavoratori con background migratorio e incoraggiare i lavoratori di domani ad impegnarsi per costruire il proprio futuro lavorativo. Sicuramente non sarà facile e ci potranno essere tanti ostacoli lungo il percorso, ma non è impossibile raggiungere il proprio sogno. Tutti possono arrivare dove desiderano! 

 

“Un’impronta del mondo in Alto Adige” è un progetto realizzato con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.